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Capolinea

R

Mi sembra di correre da così troppo tempo, senza una vera e propria meta, o forse con una poco precisa che a volte sparisce e si nasconde.

Mi sembra di correre per tutto, anche per le cose più futili.

Corro per un lavoro e un’eventuale posizione migliore. Un lavoro che non durerà per sempre, non è il lavoro della mia vita. Un lavoro che mi soffoca e mi stressa, che non si preoccupa minimamente della mia salute mentale e che prende sempre più sembianze dei vecchi lavori in Italia che mi hanno anche portato in qualche modo a fuggire.

Corro per l’amore, verso l’amore, lontano dall’amore.. Ci giro intorno, avendo l’impressione di non toccarlo mai, di non avvicinarmi minimamente, al massimo sfiorandolo.

Corro da qualsiasi tipo di amore, corro perchè lo voglio, lo respingo, lo rimpiango … Corro dall’amore che mi fa soffrire, ma poi ci ritorno perchè forse in qualche modo penso di meritarmelo, oppure sono troppo fragile per lasciarlo andare.

Corro per l’università, le tasse costano e qualsiasi tipo di ritardo pesa. Nessuna vacanza, non posso permettermelo, nessuna pausa, non c’è tempo.. e quest’ultimo scorre, non si può finire troppo tardi altrimenti dopo i 30 sarò troppo “vecchia” e verrò vista come un rottame da buttare, o una sforna bambini da evitare nei posti di lavoro.

Corro dalla meschinità ritrovandomene punto e da capo faccia a faccia.

Corro da qualsiasi cosa, dai rapporti, dalle persone, dalle mie insicurezze, assicurandomi di non incontrarle ed affrontarle mai.

Io corro, ma non posso farlo più.

Arriverà il momento in cui dovrò fermarmi ed affrontarla questa realtà. Fare un respiro e lasciare andare le cose legate a me da un fine filo rosso che si è spezzato da tanto tempo, ma che per paura di rimanere sola, del cambiamento in generale, delle mie insicurezze, per paura di abbandono, ho incollato con un pò di nastro adesivo.

Ormai sono tossica per me stessa, ma non riesco a capacitarmi di una vita diversa da questa, come se non meritassi altro.

Sono masochista, adoro ferirmi, farmi male e farmi fare del male.

E per questo corro…

Ma sono troppo fragile e instabile e sento che la cosa migliore da fare sarebbe fermarsi!

Ma per tutta questa serie di motivazioni, non lo faccio. E continuo a correre, trascinandomi ogni giorno un piccolo peso in più.

“Dedicato a chi si sia sentita sola, delusa, usata, svuotata e non abbastanza”

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Per quasi tutte le bocche sentite parlare in questa casa vi era un problema che accomunava tutte:

Il sentirsi insicure, sole e deluse da qualcuno.

Son venuta qui anche per chiudere capitoli, in quel momenti dolenti , della mia vita e la maggior parte delle delle volte essendo la più grande , mi trovavo a dare consigli che, ahimè, io non sono mai stata in grado di rispettare.

A tutti è capitato di soffrire per qualcuno, ma ancor più grave a tutti, o alla maggior parte, ci è capitato di sentirci svuotate, sole e con la paura di non riuscire più a ricostruire ciò che eravamo, dopo essere cadute a pezzi.

Io ho testato la teoria del :

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore

E fatemelo dire: Non ha funzionato per nulla!

Solo quando ci sentiamo sole e ci conviviamo con questa solitudine, iniziamo a fare dei ragionamenti che ci fanno aprire gli occhi e ci rendono più forti.

All’inizio mi faceva paura guardare tutto ciò che mi è successo con prospettive diverse, mi sentivo stupida a vedere quando mi hanno usato, quanto hanno giocato con la mia fragilità e il mio desiderio di amare ed essere amata, ma era proprio ciò che mi fregava, e ciò che frega la maggior parte di noi!

Il desiderio di essere amate, spogliandoci di qualsiasi cosa, dimostrandoci fragili ed incapaci di rimanere da sole.

Con questo non ci do una colpa, noi riusciamo ancora a sognare, siamo come dei bambini, ingenuamente ci fidiamo, ingenuamente ci innamoriamo, ingenuamente ci ritroviamo da sole in un letto disfatto.

Al primo bacio ci illudiamo che abbiam trovato l’amore, la seconda volta siamo più attente e attendiamo del tempo per darci illusioni, alla terza iniziamo freddamente, ma dopo tante dimostrazioni ci lasciamo andare, dopo quest’altra delusione iniziamo a non provare quasi più nulla, a non fidarci più di nessuno, a non riuscire nemmeno più a piangere.

“Dimmi se tutto è andato come pensavi te o se non piangi perchè non hai più neanche le lacrime”

E ripeto: Non do la colpa a noi, per cui avere il principe azzurro era un sogno da quando eravamo bambine.

Ma Voi? Che ci avete usate, che ci avete illuso e poi deluso, che ci avete svuotato persino della dignità, Voi!

Riuscite a dormire la notte?

Non vi mangiano i sensi di colpa per aver fatto piangere una donna e averla fatta sentire un oggetto?

Non vi vergognate per averla illusa?

Per averle fatto credere che il problema fosse lei? E non perchè magari voi stessi avete genitali al posto del cervello.

Non vi sentite dei gran coglioni ad usare sempre le solite parole dopo aver ottenuto ciò che volevate:

Mi dispiace, ma non mi sento pronto – Esco da una relazione complicata – Non ho la testa per affrontare una relazione – Penso ancora al mio matrimonio andato a puttane.

Non pensate alla cosa più importante :

Nella situazione complicata ci state mettendo la persona che avete di fronte, quella donna che magari 10 minuti prima vi stava guardando con gli occhi più fiduciosi, con la bocca più amorevole, con le parole più dolci del mondo.

A voi “uomini” vi consiglio di iniziare ad essere Umani, a pensare con la testa ed ad avere anche la tale leggerezza di una donna con il desiderio di essere soltanto amate.

Guardandoci un po’ più gli occhi e meno le parti intime come TROFEO!

E per voi care amiche: AMATE VOI STESSE, io sto imparando a farlo, nonostante il modo in cui ci abbiano fatto sentire, abbiamo il potere di rialzarci e ricreare il bellissimo fiore che eravamo e che silenziosamente ancora siamo.

Arriverà l’amore, nel frattempo troveremo tanti altri insignificanti esseri umani pensanti al proprio ego, ma alla fine saremo stupite e stravolte dall’alba più bella vista fin’ora, perchè no.. L’amore della nostra vita.

From Oxford With Love,

Sam.